L’obbligo formativo di aggiornamento professionale per gli Architetti, introdotto dal DPR 137/2012, si deve tramutare in un’effettiva opportunità di crescita, culturale, tecnica e professionale e come tale deve essere percepita dagli iscritti, questo è l’obiettivo che ci siamo dati, fornendo un supporto, valido e concreto all’aggiornamento delle conoscenze, individuando possibili nuovi campi di attività e valorizzando così il ruolo istituzionale e sociale dell’architetto, nell’interesse della collettività.
Il programma di offerta formativa che abbiamo proposto nel primo mandato, si è basato su un percorso in cui avessero particolare rilievo le tematiche legate: al mondo della professione, all’aggiornamento normativo e alle esigenze provenienti dalla società, per strutturare una figura professionale all’altezza del suo ruolo, qualificata e aggiornata. I risultati di questa attività, guardando i numeri, appaiono ad oggi molto positivi: 38.742 iscritti, nel quadriennio 2018-2021, hanno partecipato a convegni e webinar gratuiti, 4.082 quelli che hanno partecipato a corsi a pagamento; il 48% degli utenti si sono dichiarati “molto soddisfatti”, il 44% “soddisfatti”.
Ma si può e si deve migliorare e, nell’ottica del lavoro condiviso, il gruppo che si occupa della formazione, ha elaborato nuove linee programmatiche, partendo dall’esperienza maturata.
Si ritiene abbia dato validi risultati e sia da mantenere uno dei capisaldi del sistema formativo che ci siamo dati e cioè che l’OAR si assuma direttamente la responsabilità della proposta formativa, della sua qualità, senza delegare a soggetti esterni. L’interazione con i soggetti esterni può verificarsi solo nei casi di collaborazione effettiva, previa valutazione positiva del progetto formativo proposto.
Per quanto riguarda la struttura formativa, si prevede una semplificazione e dell’organizzazione e delle procedure: previa la redazione di un nuovo Regolamento della Formazione, si intende ridurre il numero di Commissioni, snellendo le procedure per l’accreditamento degli eventi formativi, con il fine di evitare una sovrapposizione di funzioni.
Per quanto riguarda i percorsi formativi attualmente in essere (Architettura, Pianificazione, Paesaggio e Conservazione, Professione, Storia e Critica, Sostenibilità, Digitalizzazione e BIM, Valutazione, Sicurezza e Accessibilità), si prevede una loro riorganizzazione, al fine di creare i presupposti per un’attestazione che “certifichi” le competenze maturate da ciascun iscritto, oltre ai crediti formativi.
A proposito delle tematiche relative all’Innovazione tecnologica e dei materiali e al Design, che si ritiene dovranno essere valorizzate nell’ambito dei percorsi formativi, si dovrà elaborare una formula per coinvolgere aziende produttrici di materiali e tecnologie per l’architettura, selezionando le più innovative nel campo della ricerca, della sostenibilità, dei nuovi materiali, e con particolare attenzione ai brevetti realizzati.
Infine, con riferimento all’idea di proporre agli iscritti “pacchetti di servizi” aggiuntivi rispetto a quelli base, in relazione alle diverse esigenze derivanti all’attività svolta, si intende approfondire la possibilità di prevederne alcuni percorsi finalizzati a incentivare la formazione e l’aggiornamento specialistico e/o abilitante.