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Un impegno è un impegno

Quando abbiamo iniziato il percorso che ci ha portato ad un confronto molto interessante con numerosi Ordini, da cui è scaturito un programma molto coraggioso e innovativo, quello di Valore Architetto, si è ragionato sulle persone che potevano dare attuazione ad un programma tanto ambizioso.

Le persone che abbiamo scelto, come candidati al Consiglio Nazionale degli Architetti, sono state tra quelle che hanno dato la loro disponibilità. Queste persone, accettando la candidatura, si sono fatti carico delle speranze e delle preoccupazioni di una comunità di architetti italiani, la più numerosa in Europa.

Si sono fatti carico dei loro problemi, delle loro istanze, delle loro passioni e si sono presi l’onere morale di attuare un programma che è stato costruito da tantissimi Ordini e da tantissimi architetti.

Le elezioni sono state vinte con l’entrata di 9 candidati su 15 della lista di “Valore architetto” e con un candidato presidente indicato che si era preso la responsabilità, su tutti, di guidare un cambiamento radicale, una svolta in anni definiti nel programma di Valore architetto come “determinanti” e, nel bene e nel male, forse “irripetibili”. Si prospetta un periodo di grandi cambiamenti associati ad una crisi senza precedenti dal dopoguerra. Ebbene tale programma è pressoché stato disatteso nei tempi e nelle modalità di attuazione, ma con grande rammarico registriamo che l’impegno preso in sede elettorale non solo è svanito, ma che addirittura il Presidente, che dovrebbe dare slancio ed impulso a tutto il gruppo, ha deciso di abbandonare la barca al suo destino per affrontare le elezioni amministrative del Comune di Palermo.

L’architetto fa della dignità, della serietà e dell’onorare gli impegni presi, anche se solo presi per forma verbale, la base della sua professione.

Il nostro codice deontologico ci impone un comportamento etico che travalica la legge. Un codice che è ancora più stringente delle leggi proprio perché segue la legge morale.

Un impegno è un impegno!

Un presidente di un Consiglio Nazionale dovrebbe essere un esempio di virtù per tutti noi. Un faro.

Con grande rammarico, invece, vediamo che la figura istituzionale di Presidente del Consiglio Nazionale viene degradata, dopo neanche un anno, ad un trampolino di lancio per ambizioni  personali.

Esortiamo il Presidente Miceli ad avere il buon senso di dare le dimissioni prima di affrontare altre avventure politiche.

Permetta, presidente Miceli,  ai suoi colleghi di poter giustamente ambire ad avere un Presidente che abbia veramente a cuore le sorti della nostra amatissima professione e che abbia la capacità e la volontà di guidarci in questi tempi così difficili.

Pro architetturainmovimento

 

si allega il programma di valore architetto per memoria.

 

ValoreArchitetto_Programma

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