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Decalogo: nono punto

Nell’interesse della collettività e nel rispetto di tutte le realtà professionali bisognerà definire con chiarezza il livello di qualità e specializzazione dell’architetto per distinguerne competenze e responsabilità con le altre professioni: Ingegneri, Geometri, Periti e Agronomi

 

Uno dei temi ricorrenti che interessa la nostra realtà è la questione delle competenze professionali e di come spesso queste si sovrappongano con sconfinamenti che dissolvono il processo edilizio, dall’ideazione alla realizzazione, minandone la coerenza e l’efficienza. Se da un lato troviamo assurdo che un geometra e un ingegnere si occupino di questioni progettuali, troviamo sia sbagliato che un architetto si occupi di misurazioni che spettano al serio e nobile lavoro del “geometra” (misuratore della terra). È chiaro che questi sconfinamenti sono dovuti a un cronico inadempimento dei nostri Ordini che non hanno mai lavorato con decisione per il rispetto delle competenze. La soluzione è quindi semplice: la progettazione e la trasformazione del nostro patrimonio architettonico e paesaggistico spetta solo all’architetto. Per le varie competenze all’interno del progetto di architettura e del paesaggio dovrà esserci una Legge dello Stato a normare in via definitiva ruoli, competenze e campi di azione.

Il nostro intento sarà quindi quello di sollecitare la risoluzione del problema creando dei tavoli di concertazione con i rappresentanti delle altre figure professionali interessate e lavorare alla redazione di una proposta di Legge da porre all’attenzione del parlamento.

 

 

 

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